Mediazione familiare

Un intervento per genitori separati o in separazione con forti conflittualità, per aiutarli a gestire i figli minori e a confrontarsi sulle loro esigenze. Si lavora sul recupero delle capacità di comunicazione e collaborazione, in modo da definire o ridefinire accordi e prendere decisioni condivise. I genitori tornano così ad essere risorse l’uno per l’altro e per i figli.

La mediazione poggia su un’ottica “ottimistica” del conflitto come opportunità di crescita e di cambiamento positivo e propositivo: la crisi che nasce nella coppia viene considerata come il primo passo verso una trasformazione nella quale possono entrare in gioco sofferenza, dolore e frustrazione ma anche le capacità costruttive dell’individuo che, se opportunamente sostenute e stimolate, possono consentire di superare produttivamente la crisi.

Il conflitto diventa quindi un segnale di cambiamento, uno stimolo alla ridefinizione di ruoli, relazioni, rapporti e la mediazione può rappresentare:
– uno spazio per il chiarimento e la definizione dei problemi
– la possibilità di individuare modalità alternative di confronto
– una delle ultime occasioni in cui i coniugi, anche se ormai ex, possono prendere in prima persona una decisione come genitori dei propri figli

Il mediatore diventa quindi colui che in una serie limitata di incontri (una decina o anche meno secondo necessità) fornisce il tempo e lo spazio necessari ai coniugi per poter far evolvere in modo corretto la situazione. Egli lavora per ripristinare e favorire la comunicazione tra i due, cercando, insieme a loro, di definire meglio i problemi sul campo e le possibili soluzioni della situazione. Si ricercano insieme soluzioni realistiche, accordi condivisi e duraturi che consentano a figli e genitori di vivere e crescere il più serenamente possibile e a padre e madre di svolgere responsabilmente il comune compito di genitori.

Gli accordi sono negoziati e definiti da entrambi i genitori e non imposti da terze persone, hanno quindi contenuti e modalità “su misura” per quella specifica situazione (perché nessuno meglio dei genitori conosce le esigenze dei propri figli) ed hanno dunque maggiori possibilità di essere rispettati.

La mediazione familiare è riservata, protetta dal segreto professionale e del tutto autonoma dall’iter legale della separazione. Il mediatore non relaziona né rilascia alcuna valutazione scritta su ciò che è avvenuto nella stanza di mediazione, il suo compito non è quello di giudicare i genitori ma di fornire loro uno spazio di riflessione e confronto in cui, con il suo aiuto, possano raggiungere nuove modalità di interazione, senza istanze critiche o valutative.

I colloqui sono rivolti ai soli genitori, i bambini non partecipano alle sedute di mediazione. I problemi che hanno portato a una separazione sono tra gli adulti, è giusto perciò che siano quest’ultimi a risolverli senza coinvolgere i loro figli. Inoltre nei tentativi di soluzione è possibile che si possano innescare discussioni anche vivaci tra i genitori e i bambini devono restare fuori, protetti da queste esperienze.

Cliccando qui potete scaricare un opuscolo illustrativo.

Ulteriori informazioni sulla mediazione familiare le potete trovare nella sezione Libri su mediazione e mediatore e nel Codice Deontologico del mediatore familare.